Le trombe della celebrità
Autore:
Lingua:
italiano
Originale:
Les trompettes de la renommée
La- Si7 Mi-
Vivevo ormai lontano dal foro cittadino,
La7 Re- Sol7 Do
misantropo e sereno, poeta e contadino,
Fa Sib Mi7 La-
il prezzo della gloria mai volli pagar,
Re- La- Si7 Mi7
contento di quel po' che seppi guadagnar.
La- Si7 Mi-
Gente di buon consiglio mi fece capire
La7 Re- Sol7 Do
che l'uomo della strada attendeva il mio dire
Fa Sib Mi7 La-
e che al rischio di farmi dimenticar
Si7 Mi7 La-
gli affari miei al volgo dovevo strombazzar!
Do Mi7 La- Mi- La-
O trombe della celebrità, vi suona la pubblicità!
Mancando del pudore più elementare
devo perchè la stampa possa infin parlare
divulgare con chi, e in quale posizion,
mi getto nello stupro e la fornicazion.
Se pubblico dei nomi, quante oneste dame
domani già saranno dell'esimie puttane,
e quanti amici miei mi odieran davver,
quanto mi spareran coi loro revolver.
O trombe...
Son contro per natura ad ogni esibizione,
è la modestia che mi guida in ogni azione.
Io fo vedere gli organi procreator
soltanto alle mie donne, e a volte ai miei dottor.
Devo per ottenere l'appoggio dei giornali
battere sul tamburo le parti genitali,
devo levarle al cielo con più ostentazion
che un prete l'ostensorio un dì di procession.
O trombe...
Una donna di mondo che mi lascia fare
le mie voluttà senza farmi pagare,
sorniona mi ha passato un giorno sul divan
alcuni parassiti di genere malsan.
Devo, per affermare la mia modesta fama,
sporcar senza pietà l'onor di tale dama,
gridando a perdifiato, per strada e sul tramvai.
"Le piattole con la marchesa mi beccai!".
O trombe...
Si resa grazia al cielo, io vivo in buon intesa
con il padre Duval, poeta della chiesa,
cantore di virtù, ed io d'eresia:
mi lascia dire "merda", può dire "e così sia".
D'accordo già con lui direi alla gazzetta
che lo sorpresi un dì con la mia donzelletta,
lui una melopea intento a salmodiar,
e lei la sua tonsura intenta a spidocchiar.
O trombe...
Con chi, porca miseria, devo fornicare
se la dea a cento bocche voglio far parlare,
bisogna che una diva, un'attrice, una star,
fra le mia braccia venga a farsi consolar.
Per eccitare un po' la massa popolare
chi, nuda accanto a me, si fa fotografare,
chi vuol lasciarmi fare in naturalibus
un poco d'alpinismo sul monte di Venus.
O trombe...
Avrebbero più fiato le trombe divine
se alla pederastia io fossi un poco incline,
se come una donzella volessi sculettare,
se come una gazzella volessi camminare.
Ma per fortuna so che se fossi ricchione
e al gioco dell'amore tendessi all'inversione,
io non ecciterei l'interesse di nessun,
l'omosessualità non dà più lustro alcun
O trombe...
Dopo questa rassegna di mille ricette
che vi procureran l'onor delle gazzette,
preferisco restare sulle mie posizion,
e grattarmi la pancia e cantar le mie canzon.
Se il pubblico le vuole, la mia voce narra,
se no io le richiudo nella mia chitarra.
Il prezzo della gloria mai vorrò pagar,
sul po' che guadagnai continuerò a russar.
O trombe...
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