Lo sculaccione

Autore: 
Lingua: 
italiano
Originale: 
La fessée
La- Re- Mi7 Che tristezza una vedova e un'orfana sole La- Fa Si Mi7 un mio amico di scuola morì senza prole La- Fa Sol7Do Mi7 ma lasciando una vedova assai seducente La- Re- Mi7 Volli rendere visita alla disperata La- Fa Si7 Mi7 e non sapendo come finir la serata La- Si7 Mi7 La- le tenni compagnia nella camera ardente Per placare il dolore della poveretta mi son messo a contarle qualche barzelletta ogni metodo è buono a tener su il morale Dopo qualche facezia e un poco di ciancia già la vedova stava a tenersi la pancia e l'ambiente divenne un po' meno ufficiale La mia pipa mi usciva dalle cuciture lei la vede e mi disse "La carichi pure, non si senta inibito da impegni morali. Mio marito che odiava il tabacco da vivo oramai non può più ritenerlo nocivo... Dove cavolo ho messo le mie nazionali!" Verso l'una di notte con gesto squisito domandò se per caso c'avessi appetito "Non bisogna - mi disse con grande cautela - che il dolore ci porti alla disperazione. Non le andrebbe di mandar giù qualche boccone?" E facemmo un pranzetto a lume di candela. "Si direbbe che dorma anzi che essere morto e non è certo lui che mi darebbe torto se annegassi il dolore in un po' di spumante!". Quando fummo arrivati alla terza bottiglia si scatenò d'un colpo un gran bel parapiglia nel suo spirito affranto e non più vigilante. "Questa vita con noi si comporta a casaccio!" mi sospirò la bella, sedendosi in braccio e baciandomi poi con fare repentino "Era un falso timore - squittì - meno male che 'sti vostri bei baffi a forma di grembiale nascondessero forse un labbro leporino". "Un grembiale i miei baffi": questo paragone meritava, è ben logico, un gran sculaccione. Le scoprii quella parte che mai non si dice, ben cosciente di compiere un alto dovere, ma chiudendo la palpebre per non vedere, la picchiai con la mia mano vendicatrice. "Ahi, lei mi ha rotto in due il fondo della schiena!" lei gridò, e sul momento provai grande pena per paura d'esser stato troppo brutale. Ma più tardi mi accorsi, e ne fui ben contento, che questa condizione durava da tempo. Che bugiarda lo spacco era ben naturale! Ed il secondo colpo fu meno violento, non aveva più forza, non più sentimento e allorchè lei mi disse con grande finezza "Certo avrete notato che c'ho un bel sedere!" La mia mano ricadde senza più potere, e così il terzo colpo fu una carezza!
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